“Tutti
hanno diritto di manifestare. Il diritto di sciopero è costituzionalmente
garantito. Qui tuttavia si tratta di agire con buon senso. In un paese già
colpito dalla crisi, in aree come la Campania dove la recessione impatta su un
tessuto economico e produttivo più fragile e sui livelli occupazionali, la
manifestazione degli autotrasportatori può avere conseguenze drammatiche”. Francesco Tavassi, Presidente Sezione
Logistica Intermodalità e Trasporti dell’Unione Industriali di Napoli, mette
l’accento sulla sproporzione tra le manifestazioni poste in atto e le richieste
del comparto. “Se c’è un settore poco interessato alle liberalizzazioni è
proprio quello dell’autotrasporto. Non più tardi del 12 gennaio il Vice
Ministro Mario Ciaccia ha confermato
alle organizzazioni rappresentative del comparto la incomprimibilità dei costi
per la sicurezza e quindi la sussistenza di tariffe minime. Le proteste degli
autotrasportatori vertono quindi essenzialmente sull’aumento delle accise per
il gasolio. Ma, anche qui, si tratta di costi che per i vettori che superano
determinati limiti di tonnellaggio, sono rimborsabili, sia pure dopo qualche
mese. E’ solo per questo scarto temporale che i conducenti dei tir stanno
bloccando nodi autostradali, porti e perfino l’attività di loro colleghi che
guidano furgoncini e che dovrebbero essere più colpiti dall’aumento del gasolio,
visto che non hanno la possibilità di un successivo rimborso. Rivolgo un
appello alla ragione: evitiamo di creare condizioni tali da mettere in
ginocchio un territorio per ragioni degne di considerazione ma che, portate
avanti in questo modo, diventano francamente incomprensibili!”
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