PER IL CICLO DELLO STERMINATOR VESEVO
Inizia la Tournée di
DEFEXATIO (La maledizione del fesso)
di Gennaro Francione
per la regia di Paolo Mellucci
Coreografie: Manuela Verna
CON
Agamennone - Cristiano Maria
Filerote - Maurizio Sinibaldi
Orfellio - Giannunzio Affinita
Vesonia - Mariagrazia Casagrande
Nerone- Salvatore Parascandola
Libanide - Erika Kamese.
Ballerine: Giulia Ballini - Giorgia Angiolosanto - Giulia Luciani - Giorgia La Barbera-Chantal Monforte
Canto: Erika Kamese
Coreografie: Manuela Verna
Aiuto regia:Sara D'agostino
Assistenza alla Regia e Scenografie:Sara Chirico
Fonica: Serafino Forno
Costumi: Dunja Juric
Foto di scena: Isabella Ricci
Organizzazione, Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni:Gennaro Francione
Con la collaborazione della scuola di danza "RomaDanza" di Manuela Verna.
REGIA: PAOLO MELLUCCI
TRAMA
E’ una commedia in teatro-danza, in due atti, ambientata nell'antica Pompei, ispirata agli studi della prof.ssa Maria Elefante sul reale rinvenimento archeologico della "lastra di ardesia" pompeiana.
I liberti Publio Vesonio Filerote e Marco Orfellio Fausto erano grandi amici ma poi qualcosa è successo tra loro. Sono diventati per rivalità in affari ma soprattutto per una donna, Libanide, acerrimi nemici innescando cause davanti ai giudici da cui Filerote riesce a uscire per il rotto della cuffia, grazie a qualche sesterzio e all'intercessione nientemeno che di Nerone.
La vendetta è un frutto che si mangia caldo ma è buono anche ghiacciato. Come la morte. Filerote con l'aiuto di Libanide, fattucchiera oltre che lupanara, avendo concesso all'amico lo ius sepolcralis da cui non può sciogliersi, gli fa un magiaa nera: è la defixio che gl'impedirà come anima finanche di passare nell'aldilà. L'esito della pratica mal riuscita sarà risibile con una livella inverosimile attuata dai lari sui due bellimbusti ingessati.
Un'opera con un finale grottesco sullo sfondo di una Pompei invasa dalla corruzione, dalla lava e dalla morte.
NOTE DI REGIA
In una Pompei alla vigilia della triste eruzione vulcanica due liberti, Filerote e Orfellio, si contendono una giovane meretrix lupanare di nome Libanide dando vita ad una sequela di male azioni al fine di poter danneggiare la reciproca reputazione. Da grandi amici i due liberti si ritrovano a diventare nemici per la pelle per l’amore di una prostituita.
Tema universale quello dell’amicizia tradita dall’amore per la stessa donna, tanto che non è collocabile in uno specifico momento storico: Filerote e Orfellio rappresentano l’amicizia e l’odio, il bianco ed il nero, il bene o il male. Insomma sono il rovescio della stessa medaglia!!
La figura del giullare Agamennone è da raccordo e da racconto alla storia stessa, che si dipana in un crescendo grottesco ed appassionante che avvolge lo spettatore portandolo per mano durante tutta la commedia.
Tema universale quello dell’amicizia tradita dall’amore per la stessa donna, tanto che non è collocabile in uno specifico momento storico: Filerote e Orfellio rappresentano l’amicizia e l’odio, il bianco ed il nero, il bene o il male. Insomma sono il rovescio della stessa medaglia!!
La figura del giullare Agamennone è da raccordo e da racconto alla storia stessa, che si dipana in un crescendo grottesco ed appassionante che avvolge lo spettatore portandolo per mano durante tutta la commedia.
Un giullare, Agamennone, che rappresenta anche il latore delle molte morali che si possono riscontrare durante lo sviluppo della storia pompeiana. Agamennone è istrione, elfo, narratore, uomo saccente e sagacemente onnipresente.
Uno spettacolo godibile che contiene la storia vera del ritrovamento della lastra di ardesia pompeiana, sulla quale, l’autore Gennaro Francione, cuce una storia nella quale ritroveremo delle citazioni latine di notevole ricercatezza stilistica
Uno spettacolo godibile che contiene la storia vera del ritrovamento della lastra di ardesia pompeiana, sulla quale, l’autore Gennaro Francione, cuce una storia nella quale ritroveremo delle citazioni latine di notevole ricercatezza stilistica
L'azione scenica si fonde alle coreografie del corpo di ballo coreografato da Manuela Verna, realizzando una commistione armoniosa di teatro-danza, che rievoca i sapori e le ambientazioni del periodo romanico.
Il canto di Erika Carmese completa l'impianto artistico ricercato e voluto dalla regia.
Dove: AUDITORIUM STEFANELLI via Taverna,97-Roma
Quando: dal 29 febbraio al 4 marzo
ore 21.00 , domenica ore 18.00
Costo del biglietto: 8,00 euro
Prenotazioni e informazioni al numero 333.1584142
Evento FaceBook
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