venerdì 21 giugno 2013

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA IL GLOBAL PEACE INDEX: IL 26/06 CONVEGNO A MILANO


A livello mondiale 48 paesi hanno aumentato la loro situazione di pace, mentre 110 sono divenuti meno pacifici. E se si guarda all’Europa, la Germania occupa il 15esimo posto, l’Italia il 34esimo, piazzandosi così prima di Gran Bretagna e Francia, rispettivamente 44esima e 53esima a livello mondiale. Sono solo alcuni dei dati del Global Peace Index (Gpi) 2013 che saranno presentati per la prima volta in Italia il 26 giugno nell’ambito del dibattito dal titolo: Global Peace Index, what can we learn from measuring peace?
I risultati saranno illustrati, alle 15, nella Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli, 1 – Milano) da Steve Killelea, fondatore e chairman dell’Institute for Economics and Peace (IEP) di Sydney. Interverranno Guido Merzoni, preside della facoltà di Scienze politiche e sociali, Roberto Ricciuti, dell’Università di Verona, Luigi Campiglio e Raul Caruso, dell’Università Cattolica. 
L’incontro chiuderà la 13th Jan Tinbergen European Peace Science Conference, organizzata nelle giornate del 24, 25 e 26 giugno nell’Ateneo di largo Gemelli (Cripta Aula Magna e Aula Maria Immacolata, 9.30-18.30). La tre giorni di studio - una conferenza itinerante che per la prima volta approda in Italia - è promossa dal Network of European Peace Scientists (NEPS) e dall’Istituto di Politica Economica dell’Università Cattolica, in collaborazione con l’Institute of Economics and Peace (IEP) di Sydney. 
Vi prenderanno parte oltre 70 studiosi e accademici provenienti da prestigiosi istituti e università internazionali, che presenteranno lavori originali di ricerca su una varietà di temi dedicati ai conflitti armati, ai regimi dittatoriali, al terrorismo, alla pirateria, al climate change, solo per citarne alcuni. 
Tra i relatori, Todd Sandler, uno dei massimi studiosi mondiali di terrorismo, presidente del comitato scientifico del Journal of Conflict Resolution; Nils Peter Gleditsch, direttore del Journal of Peace Research dal 1983 al 2010, in particolare nel periodo 2002-2008 ha guidato il gruppo di ricerca che ha analizzato il ruolo dei fattori ambientali nella spiegazione dei conflitti, tra cui il cambiamento climatico; Ronald Wintrobe, tra i più autorevoli studiosi degli aspetti economici dei regimi dittatoriali; Syed Mansoob Murshed, uno dei maggiori studiosi del legame tra povertà, diseguaglianze e conflitti; Manus Midlarsky, uno dei padri dello studio dell’estremismo politico e dei genocidi; Brock Blomberg, economista statunitense che ha approfondito le conseguenze macro-economiche del terrorismo, tra cui quelle legate all’11 settembre; Anja Shortland, esperta mondiale di economia della pirateria in Somalia, e Marijke Verpoorten, studiosa degli aspetti economici del conflitto in Rwanda.
Nel corso della conferenza saranno assegnati due premi: lo Stuart Bremer Award, destinato allo studente di dottorato che presenta il lavoro più meritevole, e la NEPS medal, che premia la migliore pubblicazione 2012 in Scienza per la pace, scelta sulla base di un sondaggio online tra i soci del NEPS.

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