Una grande mostra sul mondo di Topolino e sulla sua storia. E’ questo il regalo che Napoli Comicon, insieme a Walt Disney Italia, fa a tutti gli appassionati di uno dei re della storia del fumetto in occasione dell’uscita in Italia dell’albo numero 3000 del settimanale Topolino.
La mostra si tiene al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, dal 22 marzo al 26 maggio, accompagnando gli appassionati in un lungo viaggio iniziato il 7 aprile 1949 con il primo numero dell’edizione tascabile di Topolino, fino al 22 maggio 2013 con l’uscita in edicola del numero 3000.
Saranno sette le sale del PAN dedicate alla mostra “Magica Disney – 3000 volte Topolino”, con tavole, memorabilia, locandine, oggetti pubblicitari di Topolino e di altre testate Disney, oggetti e gadget in teche, con arredi scenografici. Tra i pezzi più interessanti, tre tavole originali disegnate dal maestro Carl Barks, “l’inventore dei paperi”, in mostra in esclusiva a Napoli. Ma anche il numero uno originale di Topolino del 1949. Gli appassionati potranno perdersi nella sezione dedicata al mondo di Paperopoli e Topolinia, ma non mancano sale saranno con video e attività didattiche, coordinate dall’Ufficio Scuola di COMICON.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 22 marzo 2013 al Pan e visitabile gratuitamente ogni giorno dalle 9.30 alle 19.30, tranne il martedì (giorno di chiusura), mentre la domenica il Pan è aperto dalle 9.30 alle 14.30.
La mostra sarà inaugurata il 21 marzo dalle 20 alla presenza della direttrice di Topolino Valentina de Poli, dello storico curatore ed esperto disneyano Luca Boschi (che è anche Direttore Culturale di Napoli COMICON, e dunque curatore di tutto il progetto), e gli autori partenopei Blasco Pisapia e Fabio Michelini.
“Comicon – sottolinea il direttore della rassegna Claudio Curcio - prosegue la sua opera nel portare grandi mostre di fumetto a Napoli. Dopo le mostre dedicate a Sergio Bonelli e ai 50 anni di Diabolik, ci siamo lanciati con entusiasmo alla scoperta del mondo di Topolino che raggiungendo il numero 3000 conferma il suo ruolo importante nella storia del costume italiano e nella formazione di generazioni di giovani”.
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