sabato 22 settembre 2012

NAPOLI, MODA E CULTURA S'INCONTRANO DA EDDY MONETTI: IN VETRINA C'E' "NAPOLEONE IL COMUNICATORE"


Eddy Monetti, lo storico brand napoletano simbolo della moda e dell’eleganza a livello mondiale, accende i riflettori sulla cultura e mette in vetrina nei suoi negozi uno dei successi editoriali del momento: il “Napoleone il comunicatore” del  giornalista e consulente in comunicazione e relazioni istituzionali Roberto Race, edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi. 
Il libro, infatti, da oggi  fino a Natale, sarà nelle vetrine dei negozi di Piazza San Babila a Milano, di Via Borgognona a Roma e di Piazza Santa Caterina e di Via dei Mille a Napoli.
La forza comunicativa dell’Imperatore ha conquistato i negozi di Eddy Monetti uno dei punti di riferimento per la moda in Italia, frequentato da Reali come Filippo del Belgio, Juan Carlos di Spagna,  e Alberto di Monaco, da magnati come Johann Peter Rupert, il presidente di Richemont (il gruppo svizzero proprietario di brand come Cartier,  Van Cleef & Arpels e Montblanc) e da personaggi della cultura come lo scrittore Paulo Coelho, nonché della politica come il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dello sport come il pilota Jean Alesi e dello spettacolo come  l’attore Sylvester Stallone, il cantante degli Aerosmith Steven Tyler, e divi del passato come Bo Derek, Anthony Quinn, Gary Cooper, Orson Welles, Marcello Mastroianni, Josè Carreras, Frank Sinatra e Liz Taylor. 
Il Gruppo Eddy Monetti, oggi guidato da Assia e Sally Monetti, negli anni è cresciuto diventando un brand internazionale, con negozi e corner dedicati in templi della moda negli Stati Uniti, in Cina, in Giappone e inAzerbaijan. La scelta di promuovere questo libro di Roberto Race - dichiara il presidente del Gruppo Eddy Monetti Sally Monetti – non è stata casuale. La moda con Napoleone Bonaparte diventa per la prima volta strumento di potere, nascono le prime "fashion victims" della storia e si pongono le basi dell'industria moderna. E per questo la moda ai tempi dell’Imperatore è stata oggetto di una bella mostra realizzata a Milano in Triennale nel 2010, nella quale si misero in luce le trasformazioni epocali che avvennero in quell’epoca anche nel campo dell’abbigliamento, del gusto e dello stile. Facendo emergere aspetti solo apparentemente minimali. Fu in quel periodo ad esempio che la scelta del sarto e del parrucchiere divenne una preoccupazione condivisa, oltre che il principale argomento di conversazione nei salotti dei nuovi ricchi. Sull'onda di questo interesse nacquero la stampa di settore e le prime boutiques”.



Il libro (Egea 2012,144 pagg. 16 euro)
C’è un filo rosso che attraversa tutta l’epopea di Napoleone. Dalla spedizione italiana alla missione in Egitto, fino ai trionfi di Ulm o Austerlitz, alle successive disfatte e al doppio esilio. È la sua straordinaria, modernissima, visionaria, profeticacapacità di comunicare. Ma in che modo e con quali risultati? RobertoRace esplora e propone una “riflessione di natura storica fortemente legata al presente che permette di focalizzare l’attenzione sull’agire comunicativo consapevole e finalistico degli attori politici, sull’uso consapevole della comunicazione”, come afferma Mario Rodriguez nella postfazione.
Napoleone ha inventato l’opinione pubblica così come siamo abituati ad intenderla oggi. Ha utilizzato per la prima volta il merchandising, ha saputo promuovere la sua immagine mentre guidava la Grande Armée alla conquista di mezza Europa.
“Sin dalle prime battute”, afferma Luigi Mascilli Migliorini nella sua prefazione, “la capacità di comunicare di Napoleone era apparsa virtù istintiva di un ventisettenne generale che annunciava in sé, visibilmente, le incertezze di un eroe di Stendhal e le arroganze di un personaggio di Balzac”.
Nel volume Race spiega modalità ed eventi che segnano l’ennesimo primato del generale Bonaparte, meno conosciuto dei tanti conquistati nelle battaglie condotte per mezza Europa. Per lui comunicare non è solo un mezzo che usato al meglio “consente di anticipare le mosse dell’avversario e sbaragliarne gli schieramenti”, ma anche “uno strumento di rappresentazione, con il quale si inscena un summit come si commissiona un quadro”. In ogni caso, avverte l’autore, Napoleone ha potuto vincere anche da grande comunicatore “perché quella che raccontava non era una favola qualsiasi”. Alla prova dei fatti, “qualsiasi campagna di marketing, senza contenuti adeguati, non regge alla distanza, tanto più al peso della storia”.
“E’ un libro utile sia a chi intenda approfondire le radici delle tecniche moderne di comunicazione,sia a chi voglia entrare in contatto con una dimensione ancora non completamente esplorata di una delle figure più originali della storia moderna”, conclude Race.

L’autore
Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione e public affairs, ha lanciato in Italia la figura del direttore relazioni esterne e comunicazione “in affitto” e lavora oggi come temporary manager per alcune delle più dinamiche e innovative aziende italiane, oltre che come ghostwriter per manager delle più importanti realtà economiche italiane. Fa parte dell’Aspen Institute Italia come Aspen Junior Fellow, di RENA Rete per l’eccellenza nazionale, della Ferpi, de Il Chiostro e del consiglio direttivo di INWARD Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana. È segretario generale della Fondazione Valenzi, l'istituzione internazionale attiva nella cultura e nel sociale dedicata all'ex sindaco di Napoli.

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