Dal 19 al 29 settembre 2012
La XVIII EDIZIONE
del
Festival Internazionale di Musica Etnica
ETHNOS
18 settembre alle ore 17.00, presso la Fonderia Righetti
di Villa Bruno, l’ensemble Noreum Machi terrà un incontro - workshop di introduzione alla tradizione coreana
del Samulnori. Info & Prenotazioni: 0818823978 info@labazzarra.com
19 settembre Villa Bruno
(San Giorgio a Cremano)
Noreum Machi Corea
*Inizio concerto ore 21 – ingresso gratuito (fino a esaurimento posti)
Dalla Corea, le percussioni, i canti sciamanici, le danze acrobatiche di Noreum Machi, in una delle più belle dimore vesuviane del ‘700,. <<L’Oriente a Napoli: una voglia di scoprire, ascoltare e vedere ciò che è poco visibile, che arriva da lontano ma anche il gusto di riappropriarsi, rivalorizzando, siti culturali ‘nascosti’ di grande fascino e storia>>. Questo lo slogan - nato dalle parole del direttore artistico Gigi Di Luca - della XVIII edizione di Ethnos, uno dei festival storici della Campania che dal 19 al 29 settembre si snoderà tra San Giorgio a Cremano e Napoli in location storiche dal grande fascino architettonico come: Villa Bruno, cortile del Maschio Angioino, Chiesa di San Giovanni Maggiore Pignatelli, Chiostro di San Domenico Maggiore.
La nota rassegna itinerante di musica etnica (organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e finanziata dall’Ass. al Turismo e ai Beni culturali della Regione Campania con i fondi europei misura 1.9) inaugurerà mercoledì 19 settembre quest’edizione 2012 nel suggestivo scenario di Villa Bruno, con le percussioni, i canti sciamanici e le danze acrobatiche dei coreani Noreum Machi che avvolgeranno questo sito architettonico di grande fascino e bellezza, da tempo anima e centro culturale della cittadina di San Giorgio a Cremano.
Martedì 18 settembre intanto ci sarà una gustosa anteprima alle ore 17.00, sempre a Villa Bruno, con l’ensemble Noreum Machi che terrà un incontro - workshop di introduzione alla tradizione coreana del Samulnori.
Info & Prenotazioni: 0818823978 - info@labazzarra.com
<<Ancora una volta la forte sinergia con il Comune di Napoli e gli organizzatori di Ethnos - afferma Giorgio Zinno, assessore alla valorizzazione delle ville vesuviane - fa sì che una delle più belle dimore vesuviane del Settecento, villa Bruno, divenga sede di spettacolo di alto livello, rimarcando la capacità della Città di San Giorgio a Cremano di essere ponte tra generazioni, culture, paesi, valorizzando, al contempo, il proprio territorio>>.
Noreum Machi è un ensemble musicale molto originale. Fin dalla sua fondazione nel 1993, Noreum Machi ha cercato di ri-scoprire la sua musica tradizionale che si adatta al nostro tempo comunicando altri tipi di musica attraverso la musica tradizionale coreana di base senza perdere la sua struttura. Il gruppo prende il nome dal termine usato dai menestrelli coreani per indicare una combinazione di abilità e tempismo raggiunto solo dai migliori giocatori. In concorso "Noreum Machi" farebbe riferimento al giocatore così abile che nessuno avrebbe osato seguire.
Noreum Machi ha recentemente ricevuto molta attenzione in Corea e in tutto il mondo. Il gruppo è determinato ad evitare di essere ancorato al passato, vuole comunicare con il pubblico nel qui ed ora. I critici e il pubblico hanno definito Noreum Machi un insieme affascinante, orientato al futuro a causa del modo in cui gli artisti si relazionano con il pubblico, e le emozioni profonde che condividono che si muovono avanti e indietro tra passato e presente. Noreum Machi è specializzata nella musica per percussioni virtuosistiche nota come Samul-nori. Questa musica emozionante, introdotta in Occidente alla fine del 1970 dall'ensemble leggendario Samul-nori è l'adattamento moderno dell'antico Pungmul-nori famers rituale che ha avuto la sua origine nello sciamanesimo e animismo. Samul-nori (Samul che significa "quattro" oggetti e Nori che significa "gioco") viene eseguita principalmente su quattro strumenti tradizionali; Jang-gu, Buk, Jing, e Kkwaenggwari. Altri strumenti utilizzati sono il Taepyongso e Piri. Ognuno dei quattro strumenti principali rappresenta diversi elementi della natura: il Jang-gu rappresenta pioggia, le nuvole Buk, il Wnd Jing, e il Thunder Storm Kkwaenggwari. Yin e Yang si riflette anche: il Buk-gu e Jang rappresenta il suono della terra, mentre il Jing e Kkwaenggwari rappresentano il suono del cielo.
Il festival Ethnos dal 20 settembre approderà a Napoli, nel cuore pulsante del suo centro storico tra i decumani e la zona Porto. Si comincia con Morin Khuur Ensemble, l’Orchestra nazionale della Mongolia che si esibiranno nella Chiesa di San Giovanni Maggiore a Pignatelli (rampe San Giovanni Maggiore su via Mezzocannone).
Il programma di venerdì 21 vede protagonista, nel cortile del Maschio Angioino Joji Hirota & Kyoshindo, virtuoso interprete giapponese del tamburo rituale taiko e del flauto shakuhachi, oltreché vocalista.
Il calendario prosegue poi sabato 22 settembre nel cortile del Maschio Angioino con l’esibizione dei Taranta Nera, doppio concerto con una jam session malese-italiana con Baba Sissoko & Afro Blues quartet insieme ad Officina Zoè già interpreti e autori delle musiche del film “Sangue Vivo” di Edoardo Winspeare. Il live è anticipato alle ore 19.00 dalla Tavola Rotonda “Le Terre del Rimorso” con la partecipazione di Baba Sissoko, Officina Zoé, Antonella Di Nocera (assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli), Gigi Di Luca ( Direttore Festival Ethnos), Ciro De Rosa (giornalista), presso Sala della Loggia - Maschio Angioino.
il 27 settembre è la volta di Liu Fang, nel Chiostro di San Domenico Maggiore, una delle più acclamate interpreti della musica cinese, sia tradizionale che contemporanea. L’artista incanterà il pubblico con il suono di strumenti qiali il "pipa", il liuto cinese a quattro corde, e il "guzheng", la cetra a ventuno corde.
Gli eventi live si concluderanno il 28 settembre nel Chiostro di San Domenico Maggiore con l’artista iraniano Mohammad Reza Mortazavi da molti considerato il più grande suonatore di tombak (il principale strumento a percussione della musica classica Persiana) del mondo.
Tutti i concerti iniziano alle ore 21 e sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
<<Questa diciottesima edizione – afferma il direttore artistico di Ethnos Gigi Di Luca - che segna il passaggio del festival alla maggiore età e la sua conferma con il finanziamento ottenuto, come uno dei festival più importanti della Regione Campania per la sua storia e rilevanza turistica-culturale, l´ho voluta dedicare alle culture dei popoli più distanti da noi, perché con il viaggio musicale di Ethnos si possano esplorare anche nuove parti di sé. Corea, Mongolia, Giappone, Cina, Iran con artisti in esclusiva nazionale e per la prima volta a Napoli. Affascinanti sonorità , sospese tra leggerezza e forza, estasi e visceralità che saranno proposte in quattro siti differenti per un viaggio di riscoperta e valorizzazione dei beni culturali. La strada tracciata con la sezione ‘Le terre del Rimorso’ intorno alla musica popolare del sud Italia, si rinnova invece con l´inedito incontro tra salento ed Africa, per un festival dal doppio sguardo “vicino e lontano”>>.
Arricchiscono la rassegna visite guidate, a cura dell’associazione NarteA, alla Basilica del Carmine a Sant’Eligio (domenica 23 settembre), nella Basilica della Santissima Annunziata Maggiore e al Duomo di Napoli (sabato 29 settembre).
Prenotazioni info@nartea.com
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