giovedì 1 marzo 2012

SALERNO, DOMANI L'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI DAMIR OCKO "WE SAW NOTHING BUT THE UNIFORM BLUE OF THE SKY"


Artista: Damir Ocko

Titolo della mostra: We saw nothing but the uniform blue of the Sky

Data inaugurazione: venerdì 2 marzo 2012, ore 19.00

Luogo: Galleria Tiziana Di Caro

Indirizzo: via delle Botteghelle, 55 – 84121 Salerno

Info: +39 (0)89 9953141 – info@tizianadicaro.it

Orari: dal martedì al sabato, dalle 15:00 alle 20:00 o su appuntamento

Chiusura mostra: sabato 5 maggio 2012


La Galleria Tiziana Di Caro è orgogliosa di ospitare We saw  nothing but the uniform blue of the Sky, seconda mostra personale nei suoi spazi di Damir Ocko (Zagabria, 1977), che inaugura venerdì 2 marzo 2012 dalle ore 19.00. La mostra è incentrata sull'ultimo video di Ocko, We saw nothing but the uniform blue of the Sky (Non vedemmo nulla, eccetto il blu uniforme del cielo), che è stato realizzato nel 2012 a Dublino, in occasione della Paths Crossing production and research residency, presso Temple Bar Gallery + Studios.
“Guardavano i calamari. Non guardavano niente altro. Non videro nulla, non guardarono nulla. Non sapevano come guardare” (da un servizio della CBS in cui gli “Zingari del mare” spiegarono come riuscirono a sopravvivere allo tsunami del 2004, a differenza dei barcaioli birmani). L'uomo che legge è fortemente affetto da una disfunzione nel parlare: la balbuzie, che fa sì che legga compiendo un incredibile sforzo. Questo sforzo di pronuncia di parole e frasi (ripetute in modo estenuante per settimane) non solo diventa la principale cornice concettuale ed estetica
dell'intero video, ma enfatizza anche l'aspetto acustico delle parole, oltre che il loro significato: il peso poetico e politico della vocalizzazione della parola.
In più, il film è diviso in due sezioni separate: scene in bianco e nero che seguono diversi personaggi ed eventi apparentemente non collegati tra loro su una spiaggia, come cani che giocano, persone che camminano e altre che praticano il kitesurf; mentre le scene “gialle” (risultato dell'uso delle luci al sodio bassa pressione al posto dei comuni fari da scena) descrivono
l’interazione più astratta di tre metodi di segnalazione: luce, fumo e suoni. Le scene “gialle” richiamano l’aspetto visivo ed acustico delle sirene, precisamente composto per strumenti a fiato (suonati soffiando in maniera forte e costante piuttosto che producendo suoni chiari) ed elettronici, riflettendo le strutture e i testi dello “sforzo” vocale.
Il video We saw nothing but the uniform blue of the Sky concorre al T-HT Award, premio bandito dal Museum of Contemporary Art di Zagabria.



Damir Ocko è nato nel 1977 a Zagabria (Croazia), dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti.
I suoi film sono stati presentati di recente al Southern Panoramas, 17th International Contemporary Art Festival SESC_Videobrasil, San Paolo (Brasile); 98 WEEKS Project Space (Beirut), al Sogn og Fjordane Kunstmuseum e al Nordic Art Center Dale in Norvegia, all’ Haus der Kulturen der Welt, a Berlino, al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, alla Galerie Nationale du of Sound, Lazareti, Dubrovnik / Museum of Contemporary Art, Zagabria (Croazia); Mit Seife und Gabeln, Kunstraum Kreunzlingen (Germania). Mostre personali: 2012: Palais de Tokyo, a cura di Mark Bembekoff, 2011, On Ulterior Scale, Kunsthalle Düsseldorf (Germania); 26th Music Biennale, Zagabria (Croazia) – 2010, Event Horizon, Kunstverein Leipzig, Lipsia (Germania); The Age of Happiness, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (Italia); Screening Room, Blumen, Lipsia (Germania).  Mostre collettive: 2012, T-HT award, Museum of Contemporary Art Zagreb, Zagabria (Croazia); 2011, Cities - visionary places, Torrance Art Museum, Los Angeles (USA); After the Crash, Museo Orto Botanico, Roma (Italia); Jour de Fête, Private Art Space Gallery, Barcellona (Spagna); Picture Jeu de Paume, Parigi. Damir Ocko ha vinto diverse borse di studio, tra cui: Kunsthalle Krems, Krems an der Donau (Austria), Temple Bar Gallery and Studios, Dublino (Irlanda), Nordic Art Center Dale (Norvegia), Künstlerresidenz Blumen, Lipsia (Germania).



Nessun commento:

Posta un commento