sabato 5 maggio 2012

PIERS FACCINI TORNA A NAPOLI CON "MYWILDERNESS"


PIERS FACCINI PRESENTA "MYWILDERNESS"

MERCOLEDì 9 MAGGIO GALLERIA 19 ORE 22,30

VIA SAN SEBASTIANO,18/19

INGRESSO CON CONSUMAZIONE 10 EURO

APRONO

FRANCESCO FORNI E ILARIA GRAZIANO ANTEPRIMA NAPOLETANA DI

"FROM BEDLANE TO LENANE"


Ad un anno dalla sua ultima esibizione torna a Napoli Piers Faccini mercoledì 9 maggio alla Galleria 19 di via San Sebastiano. L'anglo italiano che vive in Francia porta in Italia il suo quarto disco "MyWilderness"(Tôt ou Tard) un lavoro più pacifico del precedente che ci porta in un viaggio musicale diverso.
Sezioni ritmiche quasi inesistenti si accompagnano alla voce e all'acustica del cantautore con inserti di archi, trombe e chitarre elettriche che colorano di una diversa tecnica e sonorità ogni brano. Piers Faccini è un'esteta della musica e lo dimostra pienamente in questo album: pensi di stare leggendo un racconto popolare epico quando una tromba zingara ti prende alla sprovvista e ti guida in un'inaspettata trance in terra napoletana; pensi di essere in un territorio familiare quando il maliano Makan Tounkara ti colpisce con il suo Ngoni nell'introduzione di «Tribe». La musica africana, e la musica del Mali in particolare fanno parte del vocabolario di Piers Faccini, ma hanno pari importanza del pop britannico e del Blues del Delta. Nell'ultimo anno hanno varcato la soglia di casa sua amici invitati a suonare e registrare musica con lui, come il bassista Jules Bikoko, il batterista Simone Prattico e il violinista Rodrigo D'Erasmo.Dopo anni di viaggi e innumerevoli concerti con scali negli studi di Los Angeles o Parigi, collaborando con produttori come JP Plunier o Renaud Letang, arriva finalmente il quarto album, come un ritorno a casa filato, un disco artigianale, interamente concepito e prodotto dallo stesso cantautore.
Ad aprire il live l'anteprima napoletana di "From Bedlam to Lenane", primo disco di Francesco Forni, altro napoletano fuori sede, e Ilaria Graziano: una chitarra, un ukulele e due voci che affondano le radici nel folk, alternando i testi in lingue diverse tra brani originali (scritti dagli stessi musicisti) e tradizionali. Come tutte le più grandi opere folk-blues, "From Bedlam to Lenane" (autoprodotto 2012) racconta storie. Guidata dalle sole voci e da un paio di chitarre acustiche, il lavoro ha l’anima dei migliori duetti di Mark Lanegan e Isobel Campbell, conservando l’accento swing di cui l’album è intriso.

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