sabato 5 maggio 2012

TRIP, GLI ATARI PRESENTANO “CAN EATING HOT STARS MAKE ME SICK?”


GLI ATARI PRESENTANO

“CAN EATING HOT STARS MAKE ME SICK?” 

ELETTROACOUSTIC VERSION PER TRIP

9 MAGGIO ORE 21

TRIP

VIA MARTUCCI 30

INGRESSO LIBERO FINO LE 21

DALLE 19 APERO' CON LA MOSTRA COLLETTIVA "NOMICOSECITTA'" A CURA DI MARY CINQUE



Un aperitivo speciale quello del Trip il prossimo mercoledì 9 maggio.Come da sempre usa contraddistinguersi Trip apre le sue porte all'arte e inaugura con un particolare vernissage la mostra "NOMICOSECITTA' Napoli #2"  un racconto, per scritti, immagini e video della seconda edizione di "passeggiate guidate da artisti", a cura di Mary Cinque e l'agenzia Aste e Nodi. Dal 9 al 17 maggio sarà possibile "passeggiare" a Napoli con i racconti di autori come Rosario Cuomo, Lucio Carbonelli, Anna M C Rossi, le fotografie di Maria Teresa Iacolare, i video di Pasquale Napolitano, gli acquerelli di Attilio Picciotto e di molti altri. Per un settimana Trip diventa Napoli e i suoi tesori nascosti, i suoi colori e i suoi odori, la sua gente con gli artisti che parteciperanno alla mostra con diversi interventi, legati al loro modo di esprimersi. Perdersi in un nuovo concetto di bellezza scovato in posti insoliti della città: il passeggiare attraverso Napoli diventa un viaggiare attraverso i secoli e la storia dell’umanità che è sempre uguale e sempre in evoluzione, un muoversi tra le differenti geografie della città e tra le diverse nazionalità che la abitano fino ad accorgersi di quanto numerosi possono essere gli sguardi su ciò che l’uomo è capace di fare.
Ad accompagnare l'evento torna a Trip la musica, un omaggio che gli Atari, affermata band dell'elettronica italiana, fanno allo spazio di via Martucci con una speciale elettroacoustic version del loro secondo disco “Can eating hot stars make me sick?”( ottobre 2011 Souonivisioni Label), un site-specific concert in cui si fondono ricercati strumenti d'epoca e sonorità digitali. Dopo il buon esordio nel 2008 del primo album “Sexy games for happy families”, il duo napoletano non si sottrae al confronto col cambiamento e, a tre anni di distanza dall’esordio, descrive la traiettoria di una naturale evoluzione della musica delle cose.

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